Percorrendo la via del sale da Trapani a Marsala si raggiunge una piccola isola, Mozia, interamente occupata dalle rovine della città fenicia, scoperta solo nel 1800 da Giuseppe Whitaker, un inglese che vi aveva impiantato un vigneto per la produzione del Marsala. Venne fondata verso l’VII secolo a.C. dai Fenici che volevano costruire un sistema di basi commerciali per i loro traffici lungo le rotte nel Mediterraneo occidentale.
Divenuta città dei cartaginesi ne seguì le sorti con l’inasprirsi delle lotte tra Cartagine e i Greci. Venne conquistata e distrutta da Dionisio II, tiranno di Siracusa. I resti che occupano tutta l’isola consistono in lunghi tratti di mura con torri e porte, in ruderi di case e templi e in una necropoli che ha fornito monili, armi, monete e terrecotte. Accanto alla vecchia residenza inglese sorge il Museo, che custodisce tali reperti di grande interesse e anche la famosa statua del “giovane di Mozia”, scoperta nel 1979. Al largo di Mozia, sul finire degli anni ’70, è stato rinvenuto il relitto di una nave punica, unico al mondo, oggi esposto al Museo Baglio Anselmi di Marsala.